Se sei un blogger e hai deciso di fare della tua passione un vero e proprio lavoro, avrai senz’altro bisogno di sapere come inquadrarti professionalmente se la tua attività ha carattere di abitualità.
In caso contrario, puoi sempre gestire eventuali introiti con prestazioni occasionali. Il limite quindi non è determinato dai volumi di ricavi conseguiti ma dalla frequenza con cui si svolge l’attività di blogger. Ti ricordo, però, che se in un anno percepisci compensi per più di 5.000,00 euro sei tenuto a pagare i contributi previdenziali, devi quindi iscriverti alla Gestione Separata dell’INPS.
Ma vediamo il caso in cui l’attività di blogger sia continuativa e richiede quindi il tuo impegno costante per raggiungere i tuoi obiettivi.
Nell’articolo dello scorso 11 dicembre ho trattato i vantaggi fiscali di cui potrebbe godere un blogger alla luce della nuova manovra finanziaria per il 2019 (approvata lo scorso 30 dicembre), oggi vorrei fornirti alcuni dettagli tecnici su come inquadrare professionalmente e fiscalmente quella che è una vera a propria attività imprenditoriale.
Innanzitutto occorre chiarirsi le idee su cosa effettivamente si sta facendo, infatti bisogna tener conto di quali siano le caratteristiche dell’attività che si svolge, la cosa cambia molto a seconda che si tratti di conduzione di campagne di marketing, servizi pubblicitari, elaborazione dati, consulenze oppure contenuti formativi.
Infatti la scelta del codice ATECO (ATtività ECOnomiche) determina una serie di conseguenze differenti soprattutto sulla forma previdenziale a cui corrisponderà l’attività.
Ma vediamo le possibili soluzioni.
Se ti occupi di campagne di marketing e servizi pubblicitari vuol dire che svolgi attività commerciale, in questo caso il codice attività ATECO da attivare all’apertura della partita iva sarà il 73.11.02 “Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari”.
Questa è la classificazione più adeguata per chi gestisce un blog perché al di là dei contenuti che si divulgano, che possono sponsorizzare le proprie eventuali attività professionali, la vera monetizzazione proviene dalla pubblicità ospitata sul proprio blog.
Per questo tipo di attività è richiesta l’iscrizione alla Camera di Commercio e all’INPS nella Gestione Commercianti.Se non ne hai già uno, scegli un commercialista, sarà lui ad occuparsi telematicamente di richiedere la partita IVA e fare le varie iscrizioni.
Ti interesserà senz’altro conoscere le spese che dovrai sostenere per avviare la tua attività professionale di blogger, per l’inizio dell’attività spenderai tra i 250 e i 300 euro, in questa cifra sono compresi i diritti di segreteria e il diritto camerale, entrambi stabiliti dalla Camera di Commercio del tuo territorio, sarà da considerare anche il compenso del commercialista, ma questa cifra dovrebbe bastare per tutto.
Vorrai sicuramente sapere a quanto ammonta, invece, il costo dei contributi previdenziali, cioè quanto ti costa la tua futura pensione, che l’INPS ti chiederà di versare in quattro rate annuali (a maggio, ad agosto a novembre e a febbraio dell’anno successivo). La gestione commercianti prevede un versamento minimo annuale di euro 3.791,98 (dato 2018), questa cifra rappresenterà i tuoi contributi previdenziali e copre fino a 15.710,00 euro di reddito che avrai realizzato in un anno. Se il tuo reddito sarà superiore a questa cifra, in sede di dichiarazione dei redditi, cioè una volta l’anno, verserai il 24,9% sulla differenza che c’è tra 15.710,00 e il reddito che hai effettivamente prodotto.
Se sei arrivato fin qui, vuol dire che la tua attività di blogger è decollata tu sei un vero professionista!
E’ possibile che la gestione del blog non sia la tua attività principale, infatti molti blogger sono anche lavoratori dipendenti, in questo caso la questione previdenziale può essere molto diversa. Infatti, se sei un lavoratore dipendente a tempo pieno, o con un minimo di 26 ore settimanali, sarai esonerato dal pagamento dei contributi previdenziali. Se invece hai un lavoro part-time (meno di 26 ore) bisognerà valutare se il tempo trascorso come lavoratore dipendente sia superiore al tempo impiegato nella gestione del blog, dovrà comunque essere considerato prevalente rispetto a quest’ultimo per non pagare i contributi all’INPS.
Ma ci sono altre possibilità di inquadramento per l’attività di blogger, qualcuno infatti la considera come attività di elaborazione dati altri come attività professionale di consulenza.
Sarà necessario valutare con attenzione in cosa consiste veramente la tua attività di blogger per trovare eventuali altri inquadramenti più in linea con ciò che fai e per far in modo che la tua passione diventi il tuo successo personale e professionale.
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