ORIENTAMENTO FISCALE
L’anno nuovo si avvicina e sempre più professionisti, soprattutto coloro che operano nel settore sanitario (medici, psicologi, farmacisti, etc.) restano disorientati circa i nuovi adempimenti che entreranno in vigore dal 1 gennaio 2019.
Quotidianamente la normativa viene osservata nelle sue criticità e insidie, ecco che il Garante della Privacy, lo scorso 16 novembre, è intervenuto proprio sul tema della riservatezza non garantita dal nuovo sistema di fatturazione elettronica a cui sarebbero obbligati, tra gli altri, anche tutti i professionisti della salute.
Infatti, sembrerebbe che Il nuovo obbligo di fatturazione elettronica presenti “un rischio elevato per i diritti e le libertà degli interessati, comportando un trattamento sistematico, generalizzato e di dettaglio di dati personali su larga scala, potenzialmente relativo ad ogni aspetto della vita quotidiana dell’intera popolazione, sproporzionato rispetto all’obiettivo di interesse pubblico, pur legittimo, perseguito”.
Premesso che il nuovo adempimento della fattura elettronica possa rappresentare una grande opportunità di riorganizzazione della propria attività professionale in termini di semplificazione delle incombenze amministrative, liberando spazio ed energie (vedi articolo del 20.11.2018) restituendo e consolidando valore alla professionalità di ciascuno, è vero che così com’è strutturato possa provocare qualche problema nel rapporto con i propri pazienti.
Ma vediamo dove sorge il problema.
Attualmente esiste l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate tutti i dati relativi alle fatture emesse e ricevute, e di questo normalmente se ne occupa il Commercialista. Questo tipo di adempimento ha lo scopo di controllare la corretta certificazione degli introiti e delle spese relative all’attività professionale. Ma per “dati” non si intende certo il “contenuto” della fattura. Ovvero, non è richiesto che tipo di servizio è stato reso al nostro paziente e questo aspetto dovrebbe essere assolutamente tutelato nei confronti dei terzi, soprattutto in un momento storico in cui la Privacy è stata oggetto di severa regolamentazione.
L’attuale sistema di fatturazione elettronica, invece, prevede che venga trasmesso anche il contenuto del servizio reso o della merce venduta, nel caso di attività commerciali, e in tutti i casi queste informazioni meriterebbero una forma di riservatezza che al momento non è garantita.
Parrebbe dunque che al momento possano ritenersi esonerati dall’obbligo della fatturazione elettronica, almeno per il 2019, tutti coloro che operano nel settore sanitario, a meno che non abbiano rapporti con la Pubblica Amministrazione, e che non rientrino, naturalmente, in un regime di vantaggio (ex minimi, forfettari) esonerati all’origine.
In attesa di chiarimenti operativi da parte dell’Agenzia delle Entrate, posso già rispondere al primo dei quesiti che mi è stato inviato a info@angelavarriale.it da un professionista nei giorni scorsi.
Alberto A. scrive:
“Salve, ho letto il suo articolo sulla fatturazione elettronica e faccio fatica a pensare che la mia vita lavorativa possa essere semplificata dal 2019. Sono uno Psicologo Psicoterapeuta e lavoro sia con le scuole che con i privati. Io sono già obbligato a fare le fatture elettroniche alle scuole e in genere le faccio una volta al mese usando il portale dell’Agenzia delle Entrate anche con una certa difficoltà, come posso fare le fatture – ricevute ai miei clienti privati a ciascuna visita? Quanto tempo mi occuperà questa cosa?”
Premesso che probabilmente questa incombenza potrebbe slittare di un anno, è quello che al momento si ipotizza, effettivamente non si può dar torto al professionista che si vede costretto a modificare le sue abitudini.
Qualsiasi cambiamento genera un po’ di preoccupazione, abbandonare la propria routine può destabilizzare, soprattutto se si tratta di un obbligo. Un minimo impegno iniziale inevitabilmente è richiesto, ma se questo ci permette di poter guardare ad un miglioramento quasi immediato della gestione del tempo e del controllo dei propri conti, tutto sommato ne potrebbe valere la pena.
In questo caso il professionista emette fatture sia a titolari di partita iva (le scuole, cioè la Pubblica Amministrazione) che a privati, ovvero i suoi pazienti ai quali sino ad oggi ha emesso fattura richiedendo il codice fiscale.
Nulla cambia in questo senso, semmai l’obiettivo è quello di ridurre la produzione di documenti cartacei. Infatti, con applicazioni gestibili anche da smartphone, oltre che da tablet e pc, si inseriranno i dati esattamente come si fa oggi. Quindi, nel caso di cliente privato, oltre al nome, cognome e indirizzo, sarà richiesto il codice fiscale che permetterà al sistema di recapitare la fattura direttamente al cliente, nella sua area riservata dell’Agenzia delle Entrate, nello stesso posto in cui si trova la dichiarazione dei redditi precompilata. Qualora il cliente avesse necessità di ricevere comunque una copia cartacea della fattura, si tratterà di collegare il dispositivo ad una stampante, ad esempio, oppure si potrà inviare il pdf generato via e.mail.
Per la fatturazione verso le scuole, con l’applicazioen dedicata potrà snellire le procedure di invio, accorciando così anche i tempi di incasso, e avrà il vantaggio di avere un archivio digitale che gli garantirà la corretta conservazione dei docuementi con facilitazioni evidenti nella rintracciabilità degli stessi qualora servisse.
Sebbene si paventi la possibilità di una proroga per i professionisti della salute, spesso ci si dimentica che anche se le fatture potrebbero essere emesse ancora con la modalità tradizionale, gli stessi professionisti riceveranno a loro volta le fatture elettroniche e per questo hanno necessità di organizzarsi al meglio, proprio per quel proposito che tanto inneggio: organizzazione, semplificazione, controllo e spazio.
Avere a disposizione una applicazione ad hoc permetterà di non doversi più preoccupare di conservare le fatture da portare poi al commercialista, perché consegnando la partita iva e un semplice codice identificativo al fornitore di turno, tutta la documentazione della attività professionale arriverà direttamente sull’applicazione e al Commercialista, che potrà così adoperarsi ad effettuare la consulenza in modo tempestivo e più efficace.
Ricapitolando, il professionista della salute, in questo caso, attrezzandosi con una piccola applicazione, che gli può essere fornita direttamente dal proprio Commercialista, libererà spazio e tempo per dare valore alla propria professione.
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