La pastiera: dolce tipico dell’ arte pasticcera napoletana.
E no, non è così ….
Come si fa a spiegare ad un “non napoletano” cos’è la pastiera per un napoletano?
Per un napoletano la pastiera è l’orgoglio della famiglia, perché la ricetta si tramanda di generazione in generazione e ogni famiglia ha la propria; è come un marchio, uno stemma, un blasone: non ne troverete mai una uguale all’altra, simile forse si, oppure tanto diverse.
Quando la domenica di Pasqua si riuniscono più famiglie per il pranzo, ognuna di loro porta il proprio “oro” mostrandolo con orgoglio; oro si, perché una delle caratteristiche della pastiera è che deve avere il colore dell’oro, e già questo basterebbe a far comprendere quanto sia preziosa, per un napoletano, questa delizia.
Il bello però arriva quando, finito il pranzo e spazzato via tutto quello che fino ad un attimo prima era sulla tavola, si scartano le pastiere e si cominciano a “tagliare le fette”, perché la pastiera si mangia “a fette” e non “a porzione” e in ogni tovagliolino ( badate bene, non piattino) ci devono essere le fette di tutte le pastiere portate.
Qui comincia una cosa che si ripete uguale ogni anno, anche se le persone a tavola sono sempre le stesse: il confronto !!!
E allora c’è Rosa che dic’ : “No, io non la faccio con la crema e il grano lo passo“;
mentre Anna fa: “No no, io la crema la metto ma i canditi no”;
poi arriva Simona e afferma: “Io la faccio con la crema, il grano non lo passo e i canditi li metto, ma li taglio piccoli piccoli …”
Penserete che sia finita qui, e invece la nonna, che magari è la mamma di una sola persona che è seduta a quella tavola, ma è la nonna di tutti quei commensali ormai, butta la bomba: “Ma voi, nella pasta frolla, ci mettete solo i tuorli? Oppure anche gli albumi?” (che però noi, per semplificare, diciamo i rossi e i bianchi)
E allora si ricomincia a fare il giro delle varie scuole di pensiero di ogni famiglia…..
Il cibo resta uno strumento di comunicazione potentissimo e ci dice un sacco di cose.
Una pastiera, come un qualsiasi altro dolce delle tradizioni locali delle regioni italiane, porta con sè una storia che si tramanda e la condivisione ha contenuti profondi di ricchezza, di cultura, un vero e proprio modo di vivere che ci regala l’occasione di guardare da dove arriviamo e ci permette di apprezzare cosa siamo diventati e dove stiamo andando.
Grazie all’amica Simona Sabatella che ci ha regalato questa perla.
Angela Varriale
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